GUASTALLA (Reggio Emilia) – Dopo aver passato 10 anni in carcere per reati associativi mafiosi, a fine settembre del 2022 era stato messo in libertà vigilata per un anno, con l’autorizzazione a passare ogni fine settimana con il figlio minorenne presso l’attività lavorativa della ex compagna di 30 anni.
L’uomo, 44 anni calabrese domiciliato a Verona, avrebbe tuttavia tenuto una serie di gravi atteggiamenti persecutori nei confronti della donna. Frasi del tipo: “Tu sei mia, devi morire con me”, “non permetterò a nessun uomo di stare vicino a te”, “non ho niente da perdere”, “qualunque uomo ti avvicina, lo ridurrò a muoversi in carrozzina”, “se non torni con me ti brucio con l’acido”, offendendola anche davanti ad altre persone, sputandole addosso e pedinandola. La vittima, esasperata, si è rivolta ai carabinieri di Guastalla che al termine delle indagini lo hanno denunciato. La procura reggiana ha chiesto e ottenuto per lui dal Gip del tribunale reggiano gli arresti domiciliari oltre all’applicazione del braccialetto elettronico. Il provvedimento è stato eseguito a Verona dai militari, che lo hanno arrestato.