REGGIO EMILIA – Se domani, venerdì, dovete spostarvi utilizzando un mezzo pubblico, e potete farlo, meglio rimandare. Per la prima volta negli ultimi 30 anni, è infatti in programma uno sciopero in cui saranno effettuati solo i servizi minimi essenziali all’interno delle fasce di garanzia. Per capirci sarà salvaguardato solo il 30% delle corse, praticamente i servizi scolastici e quelli essenziali per ospedali e centri di primo soccorso, nulla più. Autobus, treni regionali, servizi merci: tutto fermo, con i sindacati, mai così compatti come in questa occasione, che chiedono preventivamente scusa ai cittadini: “Ma questo è l’unico modo che abbiamo – dicono – per garantire l’esistenza stessa del trasporto pubblico locale”.
Al centro della protesta, che culminerà nella manifestazione nazionale alle 11.00 a Roma dove si recheranno anche più di cento tranvieri reggiani, c’è il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto a fine 2023. Per Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna, sarà però il modo per mettere pressione al Governo sul fronte delle risorse per finanziare il settore: al fondo nazionale del trasporto pubblico manca più di un 1 miliardo, come certificato dall’apposita commissione parlamentare bipartisan, in Finanziaria sono stati messi solo 126 milioni. Come se i mezzi pubblici potessero muoversi in modo autonomo, senza personale, o andare ad acqua senza bisogno di carburante. In più ci sono le aggressioni sempre più frequenti e violente al personale, autisti e controllori, in primis. Insomma, il rinnovo contrattuale che pure diventa fondamentale per evitare la fuga degli addetti dal settore, la carenza di autisti di Seta a Reggio è emblematica, è solo una parte del problema.
Senza le risorse necessarie il trasporto pubblico rischia di sgretolarsi ogni giorno di più: corse tagliate, ritardi, disservizi e a pagare il prezzo più alto saranno gli addetti del settore e i cittadini che usufruiscono del servizio. Ecco perché i sindacati, che domani fermeranno il Paese confidano nella comprensione degli utenti cui distribuiranno una lettera aperta. In provincia di Reggio oltre a Seta e Til lo sciopero toccherà anche le ferrovie regionali, Fer, Dinazzano Po e Mafer con i treni Trenitalia Tper a rischio ritardi o soppressioni sulla rete gestita da Fer.
In accordo con le organizzazioni sindacali sono state individuate le corse urbane ed extraurbane garantite in ciascun bacino provinciale servito da Seta: gli elenchi sono disponibili su setaweb.it. Per ogni ulteriore informazione gli utenti possono contattare Seta al numero telefonico 840 000 216 oppure via WhatsApp al numero 334 2194058.
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