REGGIO EMILIA – Scioperano oggi contro la guerra i sindacati di base. Una protesta indetta a livello nazionale ma che in città non ha avuto molta presa con un centinaio di partecipanti che hanno dato vita a un corteo questa mattina in centro storico.
“Manifestiamo contro la guerra, contro l’economia di guerra, il governo della guerra, contro l’invio di armi militari, contro l’aumento delle spese militari, per le spese sociali, per la scuola, per la sanità ed è uno sciopero contro Putin e contro la Nato”. Una posizione di terzietà rispetto a un conflitto che vede contrapposte due superpotenze. E’ ribadita dagli slogan e dalle scritte presenti a una manifestazione che si svolge a quasi tre mesi dall’inizio dell’invasione in Ucraina.
Reggio Emilia è tra le città italiane nelle quali i sindacati di base, promotori di uno sciopero generale, hanno deciso di scendere in piazza assieme a movimenti e partiti della sinistra radicale e conflittuale. “Questa manifestazione vuole spronare il governo a non mandare più armi e a concentrarsi di più sul sociale e sui lavoratori”. “Si innesca un meccanismo che porta all’esasperazione delle spese militari, non possiamo accettarlo”.
Da intensificare è lo sforzo diplomatico e non quello militare. La pensano così anche le Donne in nero. Ai piedi dell’arco di porta Santa Croce, dove si sono dati appuntamento i partecipanti, ha preso forma un corteo che ha sfilato per le vie del centro.
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