REGGIO EMILIA – Sette miliardi che andranno redistribuiti in prevalenza a favore dei redditi dai 40mila euro annui con sgravi attorno ai 700 euro, mentre alla maggior parte dei lavoratori e pensionati con redditi sui 25mila euro, andranno soltanto circa 6 euro. Poi i giovani e le donne con contratti precari, il rischio per i neo assunti di vedere la pensione a 71 anni. Il fronte delle aziende alle quali sono destinati 10 miliardi di sgravi e finanziamenti senza che questo sia collegato a garanzie legate all’occupazione. Sono tra i principali motivi alla base dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per giovedì 16 dicembre. Da Reggio partiranno 25 pullman, oltre mille lavoratori soprattutto aderenti alla Fiom del settore metalmeccanico alla volta di Milano una delle piazze della mobilitazione e tutti con addosso le mascherine rosse. A Roma gli interventi dei segretari nazionali.
“Abbiamo un crescita importate rispetto agli altri Paesi, viaggiamo attorno ad un +6% – spiega Cristian Sesena, segretario provinciale della Cgil – ma questo non riflette una crescita proporzionale di posti di lavoro. Il lavoro rimane precario, 80/85% di sono contratti a tempo determinato o comunque non stabili e quindi c’è un tema molto grande in termini di redistribuzione. Questa crescita dove sta andando”.
Prevista l’astensione dal lavoro dei dipendenti della scuola da 0 a 6 anni, nei trasporti locali e alle poste che garantiranno i servizi essenziali. La protesta anche contro gli aumenti delle bollette per le famiglie e a favore di una vera lotta all’evasione fiscale che recuperi risorse da investire. “Abbiamo fatto un’indagine nei due territori- chiarisce Luigi Tollari, segretario Uil Modena e Reggio- e abbiamo notato che non è vero che non ci sono persone da assumere. Il problema è che vengono fatti contratti a termine e pagati 5/6 euro l’ora, questo è inaccettabile. La gente deve essere pagata e noi abbiamo il diritto di scioperare senza subire attacchi”.
Non sciopera la sanità anche se le richieste dei sindacati interessano anche questo settore in prima linea nell’emergenza sanitaria ma che, come ricordano Cigl e Uil, ha registrato più tagli che investimenti.
Guarda anche
Reggio Emilia Cgil sindacati Uil sciopero generaleSciopero generale, la Cisl frena: “Non incendiamo le piazze”. VIDEO













