REGGIO EMILIA – Cambiare una legge di bilancio definita ingiusta e pericolosa. Questo l’obiettivo dello sciopero generale che ha coinvolto tutti settori, pubblici e privati, con ripercussioni ad esempio nei trasporti e nella refezione scolastica. Cinquemila le persone presenti al corteo. E’ controproducente dirottare denaro pubblico verso il riamo è una delle principali critiche rivolte alla manovra del Governo. “Investe 18 miliardi e basta e non incide sulla crescita, senza risolvere i problemi strutturali del nostro Paese: la povertà diffusa, i salari bassi, le pensioni che non crescono, la pressione fiscale che strangola ceto medio, pensionati e lavoratori”, sottolinea il segretario della Camera del Lavoro Christian Sesena.
Alla testa del corteo le sarte operaie della Manifattura San Maurizio del gruppo Max Mara. “La protesta di oggi – ha detto la loro portavoce Maria Arca Ascione – ci aiuta a rivendicare ciò che stiamo chiedendo da tempo”: “L’applicazione del contratto nazionale di lavoro permetterebbe da subito di migliorare le condizioni lavorative”.
Un segnale di apertura è considerato dalle lavoratrici l’appuntamento fissato dall’azienda il 13 gennaio per aprire un confronto sulla vertenza: “Vogliamo essere ascoltate. Piena solidarietà al sindaco di Reggio Emilia, colpevole per alcuni di aver voluto far saltare il Polo della Moda solo per aver incontrato un pugno di donne, come qualcuno ci ha definito”.
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