REGGIO EMILIA – Sciopero generale oggi indetto a livello nazionale da Cgil e Uil: una manifestazione si è tenuta questa mattina in città con la partecipazione anche dei lavoratori modenesi. Il corteo, composto da 5mila presenze, è sfilato da via Emilia San Pietro per tutto il centro della città fino al palazzo della Prefettura.
”Un risultato ogni oltre più rosea aspettativa sia in termini di adesione allo sciopero che di partecipazione alla manifestazione.- ha dichiarato il segretario generale della Cgil di Reggio Emilia, Cristian Sesena – Abbiamo compiuto un primo passo sulla strada di una mobilitazione che sarà lunga e continuerà fino a che non avremmo ottenuto risultati concreti in termini di aumento di salari, contrasto al caro vita e alla precarietà”.
Circa 5mila le presenze al corteo, secondo fonti sindacali: un fiume di gente che ha attraversato, in maniera rumorosa e colorata, il centro della città. Una iniziativa a cui non ha preso parte – in base a una decisione nazionale – la Cisl. “Con la Cgi e il terzo sciopero unitario che facciamo – dice Luigi Tollari, segretario della Uil di Reggio e Modena – la Cisl non ha aderito e questo ci dispiace molto, perché sono battaglie da condurre insieme”.
Il corteo è giunto, infine, come programmato in corso Garibaldi, davanti al palazzo della Prefettura, dove i segretari di Cgil e Uil di Reggio e Modena sono stati ricevuti dai Prefetti di Reggio e Modena a cui hanno rimarcato le ragioni dell’agitazione: contro una legge di Bilancio che penalizza lavoratori e pensionati alimentando – ammoniscono i sindacati – occupazione povera e precaria.
Perché, invece, la Cisl non ha aderito allo sciopero? “Riteniamo che questa legge di bilancio possa essere cambiata con il confronto e con il dialogo – le parole della segreteria generale del comparto Emilia centrale, Rosamaria Papaleo – anche per le future riforme che vogliamo scrivere assieme al Governo. E poi perché non è giusto chiedere un ulteriore sacrificio a lavoratori e pensionati, in un momento in cui l’inflazione viaggia a doppia cifra e già vedono eroso il loro potere d’acquisto”.
Sulla legge di Bilancio 2023 Cisl, che dunque non è scesa in piazza con Cgil e Uil, si dice fiduciosa a un confronto ancora possibile. Prossimi incontri tra sindacati e governo il 12 e 16 gennaio. La piattaforma di rivendicazioni e proposte è la stessa, dunque i sindacati sono uniti nel merito ma separati, in questo caso spaccati, nel metodo. “Nella sostanza chiediamo le stesse cose – ha proseguito la Papaleo -una rivalutazione piena delle pensioni, chiediamo la riforma di opzione donna, che deve essere riscritta come prima togliendo tutti i vincoli che la trasformano in opzione mamma, va abbassato il tetto al contante e inoltre riteniamo si debba limitare fortemente l’utilizzo dei voucher che creano lavoro grigio, precario e insicuro”.
Sulla piazza piena di Reggio Emilia, Cisl rimarca il fatto che erano nella nostra città anche i lavoratori di Modena e che le altre piazze hanno registrato numeri contenuti. Poi, un messaggio alle altre sigle sindacali: “Continuare come abbiamo fatto in passato a riproporre le nostre piattaforme che abbiamo scritte insieme”.
Michele Angella
Cristiana Boni













