CASALGRANDE (Reggio Emilia) – La forza e il valore dello sport in questa storia che arriva dalla scherma. Tobia Gollini è un bimbo in carrozzina di 10 anni di Casalgrande, che ha potuto partecipare a una vera competizione. Una gara integrata organizzata solo per lui. E’ successo solo una volta in Italia, per Bebe Vio.
“La cosa più bella è che gli altri erano fortissimi, mi è piaciuto gareggiare con loro – ha detto Tobia – Ero tanto emozionato”. Emozionato come ogni atleta al debutto in gara. E quella che è stata organizzata, a San Lazzaro di Savena, per Tobia è stata davvero speciale: una prova integrata olimpica e paralimpica nella quale gli altri bambini hanno affrontato Tobia seduti in carrozzina. Sono state coinvolte tutte le società emiliano-romagnole, coordinate dalla Federazione Italiana Scherma per una iniziativa voluta fortemente dall’Ama Koala di Reggio, perché Tobia ha dieci anni ma il regolamento non permette ai paralimpici Under14 di gareggiare. “E’ un inizio, già mi hanno detto che è stato bellissimo, che in occasione della seconda prova regionale Under 14 ripeteremo questa esperienza – ha detto Massimo Bertacchini, maestro dell’Ama Scherma Koala – Mi auguro che queste due esperienze facciano sì che il prossimo anno la federazione riveda i regolamenti”.
Una sola volta in Italia è stata organizzata una gara integrata di questo tipo, 12 anni fa e sempre a San Lazzaro di Savena: all’esordio c’era Bebe Vio. E Tobia, che convive con la sua malattia da quando è nato, in palestra si impegna proprio come i grandi campioni: “Facciamo allenamenti, riscaldamenti e poi tiriamo tra noi, facciamo gli esercizi per prepararci, le stoccate. Al giovedì mi diverto un botto, perché sono fortissimi e a me piace allenarmi e diventare più forte”.
“E’ anche un modo per educare gli altri a capire che nella vita avere la possibilità di muoversi è già un grande vantaggio, lottare e impegnarsi e andare oltre i propri limiti deve essere una cosa che deve venire assolutamente naturale”, ha aggiunto Bertacchini. “Io voglio continuare con la scherma, non la voglio lasciare”, le parole di Tobia.
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