REGGIO EMILIA – Appesa al davanzale di una delle finestre del municipio che si affacciano su Piazza Pramolini, la bandiera della Palestina è comparsa il 5 settembre scorso. Sta lì da allora, affissa in occasione della tre giorni del Festival di Emergency.
Undici giorni dopo la prefettura ha inviato all’amministrazione un richiamo inerente le regole riguardanti l’esposizione di bandiere sugli edifici pubblici. Il documento, firmato dal prefetto Maria Rita Cocciufa, facendo riferimento al principio di neutralità delle istituzioni pubbliche, invita a “valutare una diversa esposizione delle bandiere e dei simboli non previsti dalla normativa”, che non consente bandiere al di fuori di quella della Repubblica e dell’Unione Europea limitando quelle di altri stati a contesti specifici.
La stessa missiva è arrivata sia al sindaco di Reggio che a quelli di Bagnolo in Piano, Cavriago e Scandiano, motivata sempre dalla presenza del vessillo palestinese sulle facciate dei rispettivi municipi. Vessillo che continuerà a restarvi. Il perché viene spiegato nella lettera scritta di concerto dai sindaci in risposta al prefetto.
Nel caso specifico, sono le parole utilizzate, ‘L’esposizione della bandiera palestinese non ha natura diplomatica o istituzionale, ma rappresenta l’adesione della comunità a un messaggio universale di pace tra i popoli‘. C’è da considerare, viene aggiunto, il fatto che si tratti di un simbolo diverso da una bandiera estera dato che ‘lo Stato di Palestina non gode ancora di un riconoscimento pieno a livello internazionale’.
Sulla questione le opposizioni in Sala del Tricolore stanno valutando un ordine del giorno urgente da presentare in occasione del consiglio comunale di lunedì.
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