SCANDIANO (Reggio Emilia) – A subire i danni più ingenti dell’alluvione abbattutasi su città e provincia nelle giornate di fine ottobre è stato certamente l’alveo del Tresinaro, sia dal punto di vista idraulico che vegetativo. L’emergenza era scattata già all’alba del venerdì, quando si è verificata la rottura della principale alimentazione della rete acquedottistica con il tubo tranciato dal cedimento della sponda destra del torrente subito a monte del ponte della ferrovia.
L’improvviso innalzamento dei livelli del torrente ha poi impedito per alcuni giorni l’intervento dei tecnici di Ireti con la conseguenza che i residenti della frazione di Pratissolo e della stessa via Mazzini a Scandiano nei giorni immediatamente successivi non hanno potuto utilizzare l’acqua corrente. Non appena è stato possibile, Ireti ha attivato due collegamenti alternativi, collegando Pratissolo con la rete di Albinea e l’abitato di Scandiano, tra le vie Mazzini e della Passerella, con la linea che sale a Jano.
La risistemazione dell’alveo del Tresinaro e di consolidamento della sponda destra con la posa di massi ciclopici, previsto per la prossima settimana, consentirà di ripristinare la tubazione danneggiata e risolvere definitivamente il problema. Contestualmente, i lavori affidati alla Idroscavi di Parma permetteranno di limitare l’erosione spondale che ha fatto collassare parte della ciclopedonale. Il cantiere, la cui durata prevista è di 120 giorni per 300mila euro di spesa, prevede anche un secondo intervento, più a monte, lungo via Tresinaro a Cà de Caroli. Anche in questo caso si tratta di limitare l’erosione della sponda di destra e bloccare la frana in corso.