REGGIO EMILIA – Per far fronte alla carenza di professionisti, la Regione Calabria ha arruolato quasi 500 medici cubani negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche delle proprie province, grazie ad un accordo con il governo dell’Havana. I primi sono entrati in servizio a gennaio, altri arriveranno nei prossimi mesi. Una soluzione che ora Rifondazione Comunista propone anche per venire incontro alle difficoltà del territorio reggiano e in particolare per consentire la riapertura completa dei pronto soccorso di Scandiano e Correggio che entro pochi giorni saranno nuovamente attivi, ma solo per 12 ore al giorno e con il ricorso dei cosiddetti medici a gettone.
Ebbene i circoli del partito della falce e martello di Scandiano e Correggio hanno scritto una lettera al Governo cubano e all’ambasciata cubana a Roma per sondare la disponibilità a questa collaborazione. “Non è una provocazione, facciamo sul serio”, dice Gianni Tasselli di Rifondazione Comunista.
Nessuna sfiducia nei confronti dei medici a gettone, specifica Rifondazione, ma una proposta per integrare il loro lavoro. Poi una sollecitazione alla politica: “La Regione deve migliorare i servizi e non tagliarli, perchè i cittadini le tasse le pagano e pagano anche i ticket oltre a contribuire con cene e sovvenzioni al miglioramento delle strumentazioni sanitarie”.
Al momento non risulta che la Regione Emilia-Romagna abbia preso in considerazione questa ipotesi. La giunta calabrese ha stanziato un budget di 4.700 euro per ogni medico, di cui 1.200 vengono pagati direttamente al professionista, mentre il resto viene versato a una agenzia che fa capo al Ministero della Salute dell’isola caraibica.
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