SCANDIANO (Reggio Emilia) – Prima volta per Luigi Di Maio in territorio reggiano dopo l’annuncio della candidatura di Simone Benini alla presidenza della Regione. Una presenza quindi più che centellinata rispetto al leader della Lega, anche per evidenti impegni di governo da ministro degli Esteri, impegni che Matteo Salvini non ha più. Il confronto viene spontaneo visto che il capo politico del Movimento 5 stelle è stato accolto dalla base a Scandiano nella stessa piazza Primo Maggio che due giorni fa aveva dato il benvenuto al leader del Carroccio.
I numeri di presenze premiano i 5 stelle: un centinaio di persone in più per Di Maio. Chiaro che la battaglia è quella del 26 gennaio alle urne delle regionali, e da quel punto di vista Simone Benini, 49enne imprenditore in campo informatico, è oggettivamente spettatore del duello Bonaccini-Borgonzoni. Ma “votare per noi in questa regione significa avere un’alternativa – ha detto Di Maio – io non ci sto a questa teoria per cui esistono solo due poli”.
Dal palco, nel corso di un intervento durato oltre mezzora e che ha seguito le presentanzioni dei candidati consiglieri e dello stesso Benini, ha chiesto razionalità al suo popolo alle prossime elezioni, perchè “qualsiasi cosa vada cambiata ha bisogno di tempo”, riferendosi al momento di transizione che sta vivendo il movimento, nato proprio, ha ricordato, con la volontà di innovare la politica.
“E Simone Benini – ha aggiunto – farà grandi cose per questo Movimento perché è una persona che ha l’esperienza più difficile che possa fare un eletto nel M5S che è quella del consigliere comunale”. Sulla politica estera e sulla questione medioriente “l’Europa smetta di piangersi addosso – ha aggiunto il ministro – in questa settimana abbiamo dimostrato quale importanza abbia l’Italia. Come Movimento 5 Stelle “noi dobbiamo continuare a lavorare. Non è una questione di voti o di consensi ma di finire una missione, sia in maggioranza che all’opposizione”. Ultimo ma non ultimo, sull’ipotesi di sue dimissioni per la stanchezza delle divisioni interne ”se ne sentono tante – ha risposto Di Maio – Credo che il dibattito interno al Movimento non debba oscurare le cose che facciamo”.
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