CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Dal caveau di Milano a quello reggiano, è la via dei diamanti al centro di un’inchiesta, di un processo e una messa sotto accusa di una parte del sistema bancario.
Sembra la sceneggiatura di un film di spionaggio, invece è tutto reale e lo sanno bene centinaia di reggiani che quei diamanti avevano acquistato e che a fatica stanno portando a casa, chi i risarcimenti – anche se non totali – e chi le pietre. Oggi parte di questi diamanti transitano da un caveau a Corte Tegge (Cavriago), nell’ex sede di Coopservice che ha ceduto, mantenendo circa un 13% di quote, il ramo d’azienda alla società Btv del gruppo Battistolli.
Federconsumatori ha seguito molte delle posizioni delle vittime e, a distanza di tempo, traccia un bilancio dell’attività svolta anche dal punto di vista legale e conferma il rientro dei preziosi verso Reggio Emilia. “Abbiamo assistito più di mille famiglie e siamo arrivati dopo un lungo percorso – spiega il presidente provinciale, Rino Soragni – a ottenere una transazione con Banca Popolare di Milano, poiché Unicredit e Monte Paschi hanno da subito liquidato i clienti, che hanno recuperato le pietre. L’ultima operazione che abbiamo seguito è stata l’insinuazione allo stato passivo che si è conclusa il 12 dicembre”.
I risparmiatori di diversi istituti di credito avevano acquistato le pietre pensando di realizzare un affare, ma in effetti avevano pagato fino a cinque volte il loro reale valore. Stimata una truffa da 500 milioni di euro. Un ruolo centrale lo aveva rivestito il vezzanese Claudio Giacobazzi, amministratore della Idb International Diamond Business, morto suicida in una stanza dell’hotel Remilia in città, nel 2016. L’indagine è stata coordinata dalla procura di Milano: gli imputati sono dirigenti, ex dirigenti, funzionari ed ex funzionari delle banche oltre a due broker di diamanti.
Reggio Emilia federconsumatori reggio emilia scandalo diamanti Rino Soragni truffa diamantiScandalo dei diamanti, via al processo: i risparmiatori reggiani non ci sono. VIDEO
