REGGIO EMILIA – Chiuse per effetto dell’ultimo DPCM, erano ormai prossime le presentazioni di due biblioteche che contengono un vero patrimonio culturale. Sono la ‘Biblioteca Capitolare’ e quella ‘Teologica città di Reggio’ dove è confluita gran parte del patrimonio librario del Seminario. Siamo entrati con le nostre telecamere per documentare il prezioso lavoro dei Frati Cappuccini.
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E’ nata il 7 ottobre la Fondazione Biblioteca Teologica Città di Reggio che gestisce il patrimonio conservato in Piazza Vallisneri, frutto dalla fusione tra la Biblioteca dei frati cappuccini aperta dal 1972 e parte di quella del Seminario al centro dei lavori per diventare nuova sede universitaria. Chiusa, come tutte le altre biblioteche dalle nuove disposizioni del governo per arginare i contagi, è un luogo affascinante, che ora amplia la sua dotazione culturale e teologica, forse troppo poco conosciuta che contiene oltre 55mila volumi. Oggetto di una recente ristrutturazione, gode di sale multimediali e per convegni, wi-fi e spazi a disposizione per la consultazione gratuita anche degli studenti universitari.
Tra i fondi librari confluiti in queste ordinate e silenziose sale: il fondo Lombardini, il fondo mercati, il corposo fondo di storia locale, 1500 volumi in latino e greco del valore di circa 200 euro l’uno. Molto, moltissimo resta ancora negli scatinati e nel magazzino e in queste settimane di chiusura, i frati continueranno il loro incessante e prezioso lavoro di catalogazione.
Del fondo seminariale i libri più antichi, anteriori al 1830, sono confluiti alla Biblioteca capitolare in via Toschi oggetto a sua volte di lavori e a sua volta in attesa di aprire al pubblico L’investimento complessivo sulle due biblioteche, fa sapere la Diocesi, sarà di oltre 1 milione di euro.
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