REGGIO EMILIA – Diciamo che la festa scudetto rossonera andata in scena in città domenica sera non ha mancato di farsi notare da più punti di vista. Bellissima la gioia del tifo milanista, meno la situazione in cui è stato lasciato lo stadio Città del Tricolore, invaso dai 18mila al fischio finale.
Le forze dell’ordine reggiane sono al lavoro su due fronti: l’ultima in ordine di tempo è l’indagine aperta dalla Digos, che sta svolgendo accertamenti in relazione ad alcuni episodi di parapiglia tra tifosi milanisti avvenuti al termine della partita. Parapiglia immortalati in video che nelle ultime ore hanno fatto il giro della rete e che sono stati pubblicati da tutti i principali siti di notizie. Durante l’invasione di campo per i festeggiamenti ci sono state delle aggressioni. La tesi è che ultras del tifo organizzato rossonero se la siano presa con tifosi considerati “occasionali”, dell’ultima ora, volendo avere loro l’egemonia dell’invasione. Pur in assenza, per ora, di denunce, la Digos sta osservando i filmati per risalire ai responsabili, sia di quell’episodio sia di un altro appena precedente, questa volta tra tifosi del Sassuolo e tifosi del Milan, che in curva Sud sarebbero entrati in contatto per colpa di bandiere che ostruivano la visuale.
Intanto, i carabinieri stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto alla medaglia di Stefano Pioli, che nelle ultime ore è stata riconsegnata al legittimo proprietario. I tre ragazzi tra i 20 e i 25 anni che si erano ripresi su Instagram nei pressi dello stadio con la medaglia l’hanno consegnata ai carabinieri: hanno detto di aver postato quelle immagini poco dopo la fine della partita, senza sapere che al mister del Milan fosse stata rubata la medaglia, e di averla trovata sul prato nei pressi degli spogliatoi.
Reggio Emilia carabinieri Digos sassuolo-milan rubata medaglia pioliBussano in caserma per consegnare la medaglia dello scudetto del Milan sottratta a Pioli











