RIO SALICETO (Reggio Emilia) – “La Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, stima che potrebbero rimanere solo altri 60 anni di suolo coltivabile se il degrado del suolo continua, ‘Salva il Suolo’ è una risposta globale a questa crisi, ed è prima di tutto un movimento di persone che ha il sostegno della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione e del programma alimentare mondiale”.
Sara Scaltriti è un medico specialista dell’ordine di Reggio Emilia, cresciuta a Rio Saliceto, oggi è tra i coordinatori per l’Italia del Movimento Globale ‘Salva il Suolo’. Negli ultimi 5 anni Sara ha girato il mondo tra progetti di volontariato in differenti continenti. In India ha conosciuto questo movimento che ha come scopo sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della desertificazione del suolo. Il depauperamento del terreno non è un problema lontano da noi, anzi. Il movimento ‘Salva il Suolo’ è nato dopo 20 anni di lavoro con agricoltori e scienziati e l’esperienza maturata ha portato a una conclusione: l’unico modo per fare fronte alla crisi delle colture, riducendo il rischio e l’impatto della siccità, è aumentare la materia organica del suolo.
“‘Salva il suolo’ chiede ai Governi di tutto il mondo di legiferare su politiche per chiedere un minimo dal 3% al 6% di contenuto organico, in Italia i terreni agricoli hanno in media solo il 2% di sostanze organiche, questo aggrava problemi come siccità e incendi”.
Gli attivisti del movimento, tra cui Sara, stanno portando in giro per il pianeta questo messaggio, arrivato anche a capi di Stato e rappresentanti delle istituzioni di tutto il mondo. Ad oggi 74 nazioni hanno espresso il loro sostegno al movimento e alle politiche per la salute del suolo. Dieci nazioni hanno firmato protocolli d’intesa.
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