SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – Nelle campagne di Calerno rischiano di arrivare tre impianti fotovoltaici con un’estensione complessiva di 100 ettari. Sindaco Moretti, avete intenzione di opporvi a questi progetti?
“Sì, ci stiamo muovendo per cercare di creare le condizioni perché si arrivi a una moratoria. Abbiamo un patrimonio che è vincolato, come questa fascia di terreno”.
Insieme al sindaco Marcello Moretti c’è mezza giunta di S. Ilario: la vicesindaca Monica Castellari, l’assessore alla Pianificazione territoriale Eva Coisson e quello all’Agricoltura Fabrizio Ferri. Per gli amministratori locali, è cruciale tutelare il terreno agricolo che produce foraggio per il Parmigiano Reggiano. E a individuare le aree in cui è possibile installare moduli fotovoltaici, dicono, dovrebbe essere la Regione, non una società privata. Ma quali sono le aree adatte?
“Le aree sono quelle di risulta: tetti, cave, aree intercluse”, risponde Moretti.
Dei tre impianti, il più grande prevede l’installazione di 114mila moduli fotovoltaici su una superficie complessiva di 81 ettari a cavallo della via Emilia. Con la società che lo vuole realizzare, la Lilo Solar di Roma, che dialogo c’è? “L’unico dialogo è ‘noi abbiamo diritto e lo facciamo’, ed è una delle storture di questo percorso. Ritengono di avere il potere di operare senza confronto. Per noi così il fotovoltaico non deve venire. I residenti di Calerno sono a pochi metri, e sono preoccupati. Noi per mettere un segnale sulla via Emilia dobbiamo chiedere diverse autorizzazione, qui vogliono fare un impianto di grandi dimensioni e nessuno dice niente. Sono tante le cose da mettere in ordine”, chiosa il sindaco.
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