REGGIO EMILIA – La protesta dei residenti di via Talami, quartiere Santa Croce, va avanti da otto anni circa. Insopportabile il rumore, dicono, e insopportabile l’odore dei gas di scarico che dal mattino molto presto provengono dal deposito dei treni a diesel. Nelle ultime ore alla vicenda è stato messo un primo punto: Davide Cetti, Danilo Ghetti e Giuseppina Gualtieri, rispettivamente legali rappresentanti di Fer, Mafer e Tper, rinviati a giudizio lo scorso dicembre per disturbo della quiete pubblica, hanno chiesto e ottenuto l’oblazione. In pratica significa che pagheranno allo Stato una pena pecuniaria estinguendo così la contravvenzione, circa 500 euro ciascuno.
Il giudice ha accolto la richiesta parlando di “un’attività intrinsecamente rumorosa”. In questo modo alcuni residenti, una decina presenti in aula e che avrebbero chiesto di costituirsi parte civile, non l’hanno potuto fare, anche se potranno eventualmente chiedere un risarcimento in sede civile. Quello che è accaduto lascia l’avvocato Raffaella Pellini, legale di diversi abitanti e lei stessa residente in via Talami, sia soddisfatta sia perplessa: da una parte c’è il fatto che “‘non sono voluti andare a dibattimento – dice l’avvocato – chiedere l’oblazione è un gesto simbolico importante. Ma noi andiamo avanti, non ci fermiamo e siamo pronti a presentare altri esposti qualora la situazione tornasse a degenerare. Io considero tutto questo un vero e proprio danno ambientale”.
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