REGGIO EMILIA – Manca ormai poco al 71° Festival di Sanremo. Si parte martedì 2 marzo. C’è curiosità per due brani, uno dei Cccp e uno dei Csi, che verranno eseguiti nella terza serata dedicata alle reinterpretazioni e ai duetti.
“Ci avevano invitati a Sanremo Rock – racconta a Tg Reggio Massimo Zamboni, compositore e scrittore – credo nell’86 o nell’87, è finita con una denuncia per oltraggio al pudore per il nostro ballerino performer, poi in tribunale per atti osceni, cose di questo tipo. Non siamo molto adatti a quei luoghi”.
La prima volta risale a più di 30 anni fa. L’impatto fu piuttosto burrascoso tra Sanremo e i Cccp: “Teatri vuoti e inutili potrebbero affollarsi”, cantava la punk band emiliana. Parole stonanti in tempi di Covid. Sta di fatto che all’Ariston la canzone “Amandoti”, scritta proprio nel 1987 da Giovanni Lindo Ferretti con musica di Massimo
Zamboni, nata in origine per uno spettacolo teatrale, sarà reinterpretata dal gruppo romano dei Maneskin che si esibiranno con Manuel Agnelli. “Si tratta di un dramma, una tragedia dolce e accorata che ha avuto la sua buona strada – ha detto Zamboni – E’ diventata famosa, non tanto per merito nostro ma di Gianna Nannini che l’ha presa come singolo di un suo album. Il vero lancio l’ha fatto lei, per i Cccp sarebbe stato più complesso”.
Modestia a parte, nella stessa serata del festival verrà cantato, in questo caso da Max Gazzé, il brano “Del mondo” un’altra pietra miliare della ditta Ferretti-Zamboni, stavolta targata Csi. “Per me Cccp e Csi sono un po’ la stessa cosa svolta in anni differenti – ha concluso Zamboni – E’ curioso, forse più unico che raro che vengano prese a Sanremo canzoni degli stessi autori, come è capitato a noi. In qualche modo, vuol dire che il nostro lavoro ha attecchito. Noi siamo contenti di vedere che le nostre creature girino per il mondo, come bravi padri di famiglia siamo felici di vederle da lontano andare in giro”.
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