REGGIO EMILIA – Entro la fine dell’anno, forse in autunno, i pronto soccorso di Correggio e Scandiano, chiusi dal primo marzo 2020, riapriranno i battenti. Pur con un ritardo iniziale di qualche mese e con la difficoltà a reperire i materiali, i lavori di riqualificazione cominciati a marzo stanno proseguendo. Quelli in atto a Scandiano e Correggio sono i più complicati: proprio per il fatto che i due pronto soccorso fossero quelli che non garantivano la separazione tra i flussi di accessi covid e non covid – e da lì la decisione di chiuderli – è più impegnativa l’opera di riqualificazione che prevede appunto l’adeguamento dei percorsi con la divisione tra pazienti. Sono invece in dirittura d’arrivo, questione di giorni, i lavori nei ps di Montecchio e Castelnovo Monti, che pure non hanno mai chiuso, così come non hanno chiuso i pronto soccorso di Guastalla e Reggio. Spazi che in questo anno e mezzo hanno dovuto assorbire anche gli accessi di Correggio e Scandiano, che pre Covid registravano circa un centinaio di utenti ciascuno al giorno.
“La più grossa fetta ha preso come riferimento Reggio e Guastalla, senza contare che tutti i mezzi di soccorso da subito si dirigono verso questi ospedali – spiega la dottoressa Anna Maria Ferrari, direttrice del Dipartimento emergenza urgenza dell’Ausl – Al Santa Maria c’è stato un aumento del 50% a maggio e giugno sovraffollamento, una suddivisione di carico è la cosa preferibile puntiamo al fatto che questi pronto soccorso riaprano”.
La dottoressa Ferrari parla di equa suddivisione del carico, cosa auspicabile anche perché siamo ormai alle soglie di settembre e siamo dentro la quarta ondata della pandemia. Anche se Ferrari sostiene che l’autunno 2021 sarà diverso, nel senso di meno impegnativo: “I parametri di base sono diversi, la vaccinazione ci aiuterà moltissimo”.
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