REGGIO EMILIA – Il piano è frutto del confronto costante tra Regione e sindacati e prevede la stabilizzazione più di mille lavoratori precari che in Emilia Romagna sono stati reclutati per affrontare l’emergenza Covid. Il bando uscirà in tutte le Ausl regionali ad ottobre: il personale sanitario e sociosanitario finora assunto a tempo determinato potrà passare a tempo indeterminato.
“Dopo l’accordo regionale partirà in questi giorni un confronto con i vertici dell’azienda sanitaria reggiana per capire quante persone sono coinvolte in questo percorso sul nostro territorio”, dice Gennaro Ferrara, responsabile Cisl Emilia Centrale per la sanità. I tre sindacati confederali hanno espresso la loro soddisfazione: “Una grande vittoria che permette di garantire un lavoro a tempo indeterminato agli operatori che hanno dato un contributo fondamentale alla gestione della pandemia, dando continuità alle esperienze maturate”, dicono Cgil, Cisl e Uil.
I bandi saranno rivolti ad operatori sia del comparto che della dirigenza assunti a tempo determinato che hanno maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale almeno 18 mesi di servizio anche non continuativi e che hanno prestato servizio per almeno sei mesi nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022. “Questo non esclude che ci possa essere una ulteriore carenza del personale sanitario, anche nell’ottica del recupero delle liste d’attesa e dei progetti del Pnrr”, continua Ferrara. Per i sindacati restano irrisolti alcuni temi a partire dalle risorse dei fondi contrattuali per garantire continuità stipendiale al personale. “Serve – dicono – un chiaro piano di riordino e rilancio della sanità sul territorio”.
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