REGGIO EMILIA – “I tempi per le nostre prestazioni sono esattamente il doppio di quelli che erano prima”. Parola di Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Ausl di Reggio. Sono 147mila gli appuntamenti da recuperare. Per oltre due quinti dei casi una nuova data è già stata comunicata al paziente. Da riprogrammare restano 82mila prestazioni. Uno scoglio che appare insormontabile se si considera che le misure anti covid, in primis quelle relative alle sanificazioni, allungando le procedure comportando un dimezzamento dell’offerta sanitaria nella nostra provincia. “Dove ce ne stavano due adesso ce ne sta uno solo. E’ come uno che cerca di entrare in un vestito stretto, non ci entra”, spiega Marchesi.
Il classico collo di bottiglia. Che spiega come mai agli utenti che cercano di fissare nuovi appuntamenti viene risposto di riprovare più in là. Su 7mila chiamate che in un giorno arrivano al Cup Tel solo 4mila ottengono risposta. Per questo motivo il servizio verrà potenziato con nuovo personale e orari più ampi.
Per le prenotazioni viene caldamente suggerito l’utilizzo del fascicolo elettronico, ma ci si può rivolgere anche alle farmacie e alle segreterie dei medici di base.
Per certe tipologie di visite si rischia comunque di andare alle calende greche. L’Ausl raccoglierà le nuove prenotazioni soltanto verso la fine dell’anno per l’oculistica, l’odontoiatria e l’endoscopia digestiva. Un’ancora di salvataggio per i nuovi appuntamenti arriva dal privato accreditato che consente prestazioni in molti campi. “Sono già aperte al Cup l’allergologia, l’andrologia, la cardiologia, la chirurgia generale e quella vascolare”, spiega Eletta Bellocchio, responsabile unico di accesso dell’Ausl.
L’elenco comprende la ginecologia, la neurologia, l’ortopedia e l’ematologia. Per accelerare i tempi verranno proposte strutture anche fuori regione. Garantite, come lo è stato finora, tutte le urgenze. Possono inoltre presentati con modalità di accesso libero per svolgere esami di laboratorio le donne in gravidanza, i bambini sotto i dieci anni e i pazienti in terapia anticoagulante orale.
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