REGGIO EMILIA – Non solo il clamoroso caso Boccia. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è noto per essere abbonato a gaffe e per sollevare polemiche e polveroni. E’ accaduto anche nel Reggiano in occasione di una visita dello stesso ministro lo scorso 13 aprile.
Siamo a San Valentino di Castellarano alla commemorazione di Rolando Rivi, giovane seminarista ucciso nel ’45 dai partigiani perché accusato di essere una spia per i fascisti e poi proclamato Beato dalla Chiesa, dopo una serie di guarigioni ritenute miracolose.
Dopo la cerimonia il ministro attacca: “Vorrei vedere qui i vertici dell’Anpi a chiedere scusa. È ovvio che non c’è una responsabilità diretta, ma sarebbe bello se loro si unissero a noi per questa commemorazione”. Una presa di posizione che aveva suscitato un aspro contraddittorio.
Ad intervenire con sdegno era stata poco dopo la deputata Pd Ylenia Malvasi: “Sono parole che trovo assolutamente fuori luogo e fuori contesto e che offendono profondamente un’intera comunità, che pure lo ha accolto nella sua visita”. “Sangiuliano – aggiunse Malavasi – forse ignora, anche volutamente, il gesto di riconciliazione avvenuto nello scorso 2018, quando la figlia della persona che allora premette il grilletto incontrò i parenti del beato Rivi”.
Insomma, se non altro il ministro ai polveroni è abituato.
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Nel pomeriggio il ministro Sangiuliano ha presentato le dimissioni irrevocabili con una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni.
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