REGGIO EMILIA – Una celebrazione molto partecipata, secondo la tradizione, anche se con posti distanziati e rigorosamente a sedere in osservanza delle misure anti Covid. Una messa a cui hanno preso parte anche le autorità civili e militari, schierate nelle prime file.
Il vescovo di Reggio e Guastalla, monsignor Massimo Camisasca, ha incentrato la propria omelia sul tema della crisi demografica che investe le società occidentali: “C’è una questione fondamentale per la quale tutto sta o cade: la crisi delle nascite è, al fondo, una crisi di speranza. Crisi, cioè, della nostra capacità di andare lietamente incontro al futuro a partire dal riconoscimento di un bene già presente ora, pur tra le fatiche e le difficoltà”.
L’affievolirsi della nostra capacità di sperare è la conseguenza del venir meno del nostro rapporto con Dio. Una crisi delle nascite e, dunque, delle famiglie generata dal malessere culturale e sociale delle nostre comunità, ha ammonito il vescovo. Un’inversione di tendenza può avvenire solo se si recuperano fiducia e speranza: “Soltanto nella luce di Dio possiamo capire chi siamo: riguadagnare la fiducia in un disegno buono di cui la nostra vita è parte, al quale nulla sfugge e che custodisce in un mistero di amore e unità ogni generazione umana. Senza questo respiro ci auto-imprigioniamo nella nostra finitezza: la brevità e le fatiche della vita diventano un peso intollerabile, la scelta di mettere al mondo altri esseri umani un azzardo”.
La messa solenne per la festività di San Prospero è stata trasmessa integralmente in diretta da Telereggio e Reggionline.
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