SAN POLO D’ENZA (Reggio Emilia) – Se i cuccioli di capriolo non sono feriti e non si trovano in situazione di pericolo o difficoltà bisogna lasciarli dove sono. La regola di comportamento è rivolta a tutti coloro che in questo periodo, passeggiando in campagna o per boschi, si imbattono in piccoli di ungulato. La loro madre li lascia spesso in mezzo all’erba alta, si allontana per poi tornare ad allattarli. Molte persone però, avvicinandosi al cucciolo, vedendoli inermi e isolati, finiscono per raccoglierli, mossi da buone intenzioni che si trasformano in un danno per la natura. E in un sovraccarico di lavoro per i volontari del Rifugio Matildico di San Polo d’Enza.
“Hanno iniziato a portarci parecchi piccoli di capriolo ne abbiamo già parecchi e perciò ribadiamo che se non sono feriti o in situazioni di pericolo o difficoltà, bisogna lasciarli dove sono, perché la madre è sempre nelle vicinanze”. Questo l’appello pubblicato su Facebook dal centro faunistico. I suoi volontari sono ora costretti a turnarsi per allattare decine di esemplari. Un lavoro che senza il “salvataggio” maldestro dell’uomo non sarebbe stato richiesto.
Qui sotto il servizio di TgReggio di due anni fa che racconta la medesima situazione.
Reggio Emilia San Polo d'Enza cuccioli di capriolo rifugio matildico san polo centro faunistico cuccioli abbandonatiSan Polo d’Enza: “Che fatica accudire i cuccioli di capriolo”. VIDEO