SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – Parenti, amici, colleghi, perfino i tifosi del Modena con lo striscione del gruppo Vecchie Brigate. Tutti riuniti sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Martino in Rio per l’ultimo saluto a Salvatore Rabbito, l’operaio 53enne morto la sera del 4 agosto, investito da una ruspa in retromarcia, mentre lavorava in un cantiere autostradale sulla A15, dalle parti di Parma. Originario della Sicilia, abitava da tanti anni in Emilia, dapprima a Modena, dove era nata la sua passione per la squadra gialloblu e dove gli amici della curva, compagni di tante trasferte, lo avevano soprannominato “Palermo”. In seguito si era trasferito nel reggiano con la famiglia, ma i suoi legami con la città della Ghirlandina erano rimasti un punto fermo. Sulla bara la famiglia ha deposto un cuscino di rose gialle e blu, i colori che in assoluto Salvatore avrebbe più gradito. Tanti i colleghi e gli ex colleghi che hanno partecipato commossi alle esequie e anche il paese si è stretto attorno ai parenti.
Salvatore Rabbito lascia la moglie Rosanna Russo e un figlio adolescente. Riposa nel cimitero di Stiolo, la frazione dove la famiglia aveva abitato fino a qualche anno fa.
A San Martino in Rio i funerali di Salvatore Rabbito, morto sul lavoro. VIDEO
10 agosto 2021Il 53enne è deceduto la sera del 4 agosto, investito da una ruspa in retromarcia, mentre lavorava in un cantiere autostradale sulla A15, dalle parti di Parma. Era un tifoso del Modena