NOVELLARA (Reggio Emilia) – Sulla bara, semplice, di legno chiaro, gli amici hanno scritto con il pennarello nero indelebile le proprie dediche e i propri messaggi di affetto per Samuel Dilas. Gli amici. Tanti, tantissimi, che insieme ai compagni di squadra e a molti altri novellaresi si sono stretti attorno ai famigliari nella Collegiata di Santo Stefano per la cerimonia funebre, tra occhi lucidi, dolore e molta incredulità di fronte a questa giovane vita stroncata.

Sulla scelta di volere accompagnare il feretro con le tracce dell’amicizia, si è soffermato nella sua omelia il parroco don Giordano Goccini che ha così voluto interpretare questo gesto: “Non avevo mai visto una cosa così. Mi ricorda le scritte sui gessi che si facevano quando uno si rompeva un braccio o una gamba, il gesso che limita il movimento, ma che una volta che poi viene tolto e si ritorno a muoversi”.
Un messaggio di conforto. E di conforto ne hanno tanto bisogno i famigliari e le persone che hanno sofferto e tanto stanno soffrendo per la morte di Samuel. Un raggio di speranza in una giornata piovosa e cupa, come è cupa questa storia. La speranza ad esempio che la vitalità di Samuel possa continuare ad esprimersi attraverso il basket: si perché i famigliari hanno chiesto che eventuali donazioni vengano indirizzate alla Pallacanestro Novellara dove il 24enne era cresciuto. In chiesa anche il sindaco Elena Carletti che in occasione delle esequie aveva proclamato il lutto cittadino.
Dopo la cerimonia la salma è stata trasportata al crematorio di Mantova.
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