NOVELLARA (Reggio Emilia) – Sono due le direzioni sulle quali si stanno muovendo le indagini: da un lato la localizzazione e la cattura degli indagati e in particolare dello zio, di un cugino e dei genitori di Saman Abbas fuggiti in Pakistan e per i quali la procura è intenzionata a chiedere l’estradizione per riportali a Reggio Emilia.
Poi, le ricerche che adesso sono delimitate in un’area ben definita attorno alla casa bianca di via Colombo. Nei prossimi giorni sarà utilizzato anche un elettromagnetometro per scandagliare il terreno. Una storia che sino a ora si racconta in poche foto e alcuni video. Le foto che mostrano e dimostrano la “trasformazione” di Saman, che toglie il velo, si trucca e valorizza i capelli e gli occhi, si fa il piercing. Vuole riscattarsi ed essere, giustamente, una 18enne libera di decidere il futuro che voleva con il fidanzato 21enne connazionale, conosciuto in chat e non residente a Reggio Emilia.
I video del 30 aprile che raccontano, secondo la procura, il suo omicidio. Quello in cui i parenti maschi, compreso il padre, escono con i badili nella notte; un altro dove lei cammina con i genitori verso casa dello zio indicato dal fratello di lei come l’esecutore materiale; quello del padre che torna a casa con lo zaino verde della figlia in mano. Lei non c’è già più.
Saman si era fidata ed era tornata a Novellara dalla comunità di Bologna per prendere la carta d’identità tenuta dal padre, nonostante i servizi sociali l’avessero messa in guardia. Da figlia e ora da 18enne non pensava al peggio. Non pensava di andare incontro alla sua condanna a morte.
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