REGGIO EMILIA – “La Corte ritiene che, pur persistendo alcune incertezze su chi abbia ucciso Saman Abbas, ciò nondimeno sussiste una trama densa e serrata di plurimi e convergenti indizi che consente di inferire che Abbas Shabbar, Shaheen Nazia e Hasnain Danish sono parimenti e pienamente coinvolti nell’omicidio e compartecipi nella sua realizzazione”.
La ricostruzione che la corte d’Assise, presieduta dalla presidente del tribunale Cristina Beretti, fa dell’omicidio della 18enne pachistana è diversa da quella dell’accusa e da quella delle difese, lo si dice anche in alcuni passaggi delle 600 pagine delle motivazioni della sentenza. L’elemento più “smaccatamente” indiziante sono le tantissime telefonate immediatamente precedenti al fatto, del tutto anomale per orario e ripetitività, tra il padre della ragazza e lo zio Danish, correlate a quanto accaduto quella sera stessa e cioè la scoperta delle chat tra la ragazza e il fidanzato Saquib. Chat registrate dal fratello Ali Haider e le intenzioni di fuga di Saman, con la discussione che ne è conseguita.
Una serie così lunga di telefonate prova – dice la Corte – la natura non premeditata dell’omicidio: non avrebbe avuto ragione d’esserci se tutto fosse già stato organizzato. Con quelle telefonate, invece, la notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 è stato deciso secondo i giudici l’intervento “risolutore” di Danish, che ha provveduto poi a disfarsi del cadavere. Il viaggio già organizzato dei genitori in Pakistan il giorno seguente non avrebbe fatto altro che far accelerare la soluzione presa. Ma se non c’è dubbio sulla responsabilità dello zio per la soppressione del cadavere, c’è invece su chi abbia materialmente strangolato Saman.
Nelle motivazioni, infatti, non viene escluso che a farlo possa essere stata proprio la madre o che la donna possa aver tenuto ferma la ragazza mentre lo zio lo faceva. Secondo la perizia del medico legale, infatti, questa ricostruzione resta possibile. Ancora l’unica latitante, la donna è descritta come ferma e risoluta e la sua passeggiata fuori casa con Saman prima dell’omicidio, un momento che sembrava di intimità e di scherzo tra le due, altro non era che la scusa per far vedere al padre le chat con il fidanzato.
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