REGGIO EMILIA – Il Tribunale dei Minori ha nominato un tutore per il fratello di Saman Abbas. Questo 16enne testimone chiave andrà protetto.
A meno di altre chiamate da parte della procura, non avrà più a che fare, giuridicamente parlando, con l’omicidio della sorella: a questo è servito l’incidente probatorio di stamane, a ufficializzare la sua versione. Com’è apparso in udienza? Ha risposto a tutte le domande, anche se non avrebbe fornito indicazioni su dove siano i genitori: “Vuole proteggerli”, hanno detto i legali.
A fargliele, queste domande, è stato il gip Luca Ramponi. Il 16enne era affiancato dal proprio avvocato e da uno psicologo. I legali degli indagati – quattro su cinque sono latitanti – hanno poi potuto porre interrogativi conseguenti. Dal carcere di Reggio Emilia, dove si trova dal 9 giugno dopo l’estradizione dalla Francia, era collegato Ikram Ijaz, cugino del minore e di Saman.
L’incidente probatorio è iniziato alle 9.40, è durato due ore ed è stato un passaggio fondamentale, ma il procuratore reggente Isabella Chiesi, che ha detto di non aver posto domande al minore, guarda avanti: “Sarò soddisfatta quando questa inchiesta finirà”. Impossibile sapere il contenuto preciso delle dichiarazioni rese dal ragazzo. L’udienza è avvenuta in maniera protetta e la sintesi la fa il legale del giovanissimo, nominato dai servizi sociali dell’Unione bassa reggiana: “E’ una vicenda delicatissima, la tutela è sia giuridica sia etica”, ha detto Valeria Miari.
Da alcune risposte si desume che il minore abbia confermato quanto già detto in precedenza e cioè che lo zio abbia ucciso la sorella che si era ribellata a un matrimonio combinato. L’avvocato Lalla Gherpelli è il legale proprio di Hasnain Danish, lo zio accusato di aver materialmente compiuto l’omicidio di Saman.
Rispetto ai cinque indagati – per tutti l’accusa è omicidio premeditato – il cugino di Saman in carcere nell’interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere, rimandando ai prossimi giorni. “Confermo la volontà di collaborare – ha detto il suo legale Domenico Noris Bucchi – nei prossimi giorni, non appena sarà possibile, chiederemo di essere ascoltati”.
Poi c’è la questione internazionale che riguarda madre e padre di Saman, che non è una questione da poco: “Si sta muovendo qualcosa? Sì”, ha risposto la Chiesi.
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