REGGIO EMILIA – Sulle pagine dei siti d’informazione catalani, altre immagini sui primi momenti di Nomanulhaq Nomanulhaq assieme agli agenti della polizia nazionale spagnola. “Si è mostrato collaborativo” è stata la prima dichiarazione arrivata nelle ultime ore da Barcellona riguardo all’atteggiamento dell’uomo. Il quale, però, si è opposto all’estradizione immediata in Italia.
Due approcci, quindi, molto diversi a distanza di poco tempo. Filtra poco altro, a ora, dalla città catalana. Si sa che tutto questo è avvenuto durante l’udienza di convalida dell’arresto del 35enne, rintracciato in un appartamento alla periferia di Barcellona dove, secondo le indagini, abitava da tempo, quasi da nove mesi, assieme ad alcuni connazionali. E’ accusato di aver ucciso la cugina Saman Abbas in concorso con altri quattro parenti. Nello specifico, assieme all’altro cugino Ikram Ijaz avrebbe aiutato lo zio di Saman, Danish Hasnain, a eliminare fisicamente la ragazza, probabilmente strangolandola, e a nasconderne il corpo. Nomanulhaq è comparso in video davanti a un giudice del tribunale dell’Audiencia Nacional. Il magistrato di turno, Santiago Pedraz, ha convalidato il mandato europeo e il pachistano rimarrà per ora in carcere in Catalogna.
Il fatto che l’indagato, accusato dalla procura di Reggio di concorso in sequestro, omicidio volontario e occultamento di cadavere, si sia opposto all’estradizione, significa che non verrà consegnato urgentemente all’Italia, come invece era avvenuto a fine maggio per l’altro cugino della 18enne, Ikram Ijaz, arrestato a Nimes in Francia. Anche per Nomanulhaq, come era successo per lo zio di Saman, scatterà ora la procedura ordinaria: tra dieci giorni la corte dovrebbe prendere una decisione, ma non è escluso che possa esserci più di un rinvio e che i tempi si allunghino.
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