REGGIO EMILIA – Il colonnello Andrea Milani è un uomo tutto d’un pezzo, arrivato in città dopo un’esperienza a Gioia Tauro, in Calabria, dove la ‘nrangheta ha radici profonde. Nella nostra città ha operato per tre anni: un mese dopo il suo arrivo, a Cadelbosco fu ucciso, all’interno di un’officina, Salvatore Silipo.
Il colonnello, insieme ai suoi uomini, condusse in breve tempo indagini minuziose che portarono alla condanna a 26 anni di carcere per Dante Sestito, il titolare di quell’officina. La lotta alla criminalità organizzata è sempre stata, per il colonnello Milani, una priorità. La sua azione, frutto anche dell’esperienze maturate in Calabria, ha spinto i diversi comandanti di stazione della provincia a intensificare il monitoraggio dei segnali di attività della malavita.
Tutto questo non ha impedito ai carabinieri, guidati in quest’ultimo triennio dal comandante Milani, di tenere alta l’attenzione anche su altri temi: soltanto l’anno scorso gli uomini dell’Arma hanno arrestato più di 200 persone per diversi reati: tanto lavoro è stato fatto per impedire la violenza sulle donne con l’applicazione del codice rosso e per contrastare le truffe informatiche e quelle agli anziani con i Carabinieri che hanno promosso campagne di sensibilizzazione e collaborazione con altre forze del territorio.
Un grande merito del colonnello Milani è stato quello di guardare all’intera provincia e non soltanto alla città: se la richiesta di sicurezza pare arrivare dal comune capoluogo, in realtà sono molti i paesi del nostro territorio che hanno trovato risposta nell’opera dei Carabinieri in questi ultimi anni. Il colonnello continuerà il suo servizio a Roma, sua città natale. A Reggio arriverà un altro militare di grande valore, il comandante Orlando Hiromi Narducci, che negli ultimi anni ha lavorato all’estero, in particolare a Bruxelles, mentre in passato ha operato in piazze difficilissime come Scampia e Secondigliano.
Milani è stato ricevuto ieri in questura e questa mattina in prefettura per un saluto da parte del questore Maggese e del prefetto Cocciufa.