REGGIO EMILIA – L’1 aprile va in pensione il prefetto Iolanda Rolli, che dunque lascia la nostra città per tornare a Roma. Nella sede del palazzo del Governo, il saluto di commiato. Un’occasione per un bilancio del suo lavoro.
“Lasciare Reggio per me è un dispiacere, ma rimarrò legata a questo territorio perché sono stati due anni e mezzo di lavoro intenso e prezioso”. Due anni e mezzo cominciati nel luglio del 2020: era l’anno della pandemia, quando Iolanda Rolli arrivò in città. Un primo importante banco di prova. Ma il lavoro della prefettura si è caratterizzato soprattutto per un’accelerazione all’attività di contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata: più di 150 interdittive firmate dal suo arrivo, un centinaio nel 2022, l’80% di quelle emesse in Emilia Romagna, in controtendenza rispetto al calo dei provvedimenti a livello nazionale. Poi, il coordinamento di eventi come i concerti alla Rcf Arena che hanno richiamato decine di migliaia di persone e la gestione dell’arrivo dei profughi scappati dalla guerra in Ucraina.
“Il risultato più importante a Reggio Emilia è l’aver costruito un modello, un sistema – ha detto – Reggio è una città molto laboriosa, i suoi cittadini sono persone molto attente e molto determinate: su questo ho basato una modalità di lavoro che spero continuerà a essere svolto in questi termini”. Al ricevimento, organizzato nella sede della prefettura in corso Garibaldi, c’erano tutti i rappresentanti delle istituzioni, civili e religiose, gli esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura: “Sono state tante le cose che sono state fatte con tutti gli attori del territorio, dagli amministratori locali alle forze di polizia, a tutte le istituzioni. Si è creato un rapporto di stima e di collaborazione che resterà”.
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