REGGIO EMILIA – Esplode la protesta per la decisione di cancellare la classe prima alle elementari della frazione di Marmirolo. “Da un giorno all’altro ci hanno comunicato che la prima del prossimo anno non verrà fatta”, racconta sconsolata Delina Dhrami. La mamma di Lorenzo si fa portavoce di tutte e 12 le famiglie coinvolte, quelle che avevano optato per la scuola di Marmirolo come prima scelta al momento dell’iscrizione per l’anno 2025/2026.
Troppo poche. Per fare una classe servono almeno 14 bambini, e adesso la strada è obbligata: i bimbi dovranno andare da un’altra parte, o a Bagno o a Gavasseto. Tutte frazioni cittadine, non tanti chilometri tra l’una e l’altra, ma per le mamme e i papà che già si barcamenano con l’organizzazione quotidiana il cambiamento non è banale, soprattutto se tutto accade, raccontano i genitori, da un giorno all’altro. “In particolare – sottolinea Delima – per chi ha un figlio in una scuola e un secondo da un’altra parte. La modalità di comunicazione – sottolinea – è stata scorretta”.
Secondo Delina, con più tempo a disposizione gli stessi genitori avrebbero potuto parlare con altre famiglie per spiegare loro il problema e far sì che due bambini si spostassero su Marmirolo: “Sapevamo di alcuni che avevano messo Marmirolo come seconda scelta – spiega – avremmo provato a convincerli“.
Ma a parte il problema logistico, per i genitori c’è un tema di comunità. La frazione, scrivono in una lettera, va custodita. Pochi anni fa l’amministrazione comunale investì oltre 200mila euro per la riqualificazione dell’adiacente scuola dell’infanzia statale gestita dalla parrocchia, alcune mamme si sono date volontarie per mantenere attivo il doposcuola. Da tempo, quindi, c’è un lavoro di rete a 360 gradi, e le famiglie sono preoccupate. Hanno chiesto un incontro con la dirigente scolastica e le istituzioni comunali e si preparano ad una manifestazione: domani alle 10 procederanno in corteo dalla parrocchia alla scuola.
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