REGGIO EMILIA – I Nas per ora non sono in campo e nessun ristorante di quelli segnalati da chi ha accusato malessere sempre per ora, è stato chiuso. L’ipotesi è quindi che possa essere stata una partita di materia prima contaminata arrivata da un fornitore la causa delle oltre 60 segnalazioni di intossicazioni alimentari sfociate, in 19 casi, in salmonellosi accertata.
Parliamo di un’infezione gastrointestinale che provoca nausea e vomito, crampi e febbre, e che si contrae per la presenza, nei cibi o nelle bevande, del batterio della Salmonella. In situazioni di questo tipo, con decine e decine di segnalazioni, si cerca ovviamente un collegamento tra tutti i casi. Le persone coinvolte hanno raccontato di aver iniziato a stare male dopo aver consumato pranzi o cene in ristoranti sopratutto di Reggio e Rubiera, ma anche del resto della zona ceramiche. Gli esercizi pubblici sono stati controllati e per ora, come dicevamo, non sarebbero emerse irregolarità. E’ quindi probabile che questo collegamento sia da ricercare nelle forniture di materie prime.
Ci vorranno ancora 2-3 giorni prima che le verifiche e gli accertamenti da parte dell’Ausl terminino. Ricordiamo che per prevenire la salmonellosi è fondamentale cuocere i cibi a una temperatura superiore a 70 gradi, conservare in modo corretto i prodotti e lavare bene mani e utensili dopo aver mangiato o maneggiato cibi crudi.
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