REGGIO EMILIA – Nel marzo 2024 era stata Firenze a fare da apripista approvando una delibera che prevede un salario minimo in tutti gli appalti del Comune del capoluogo toscano, stabilendo che nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora negli appalti in cui il Comune stesso è stazione appaltante.
Nei mesi successivi altre città si sono dotate di misure analoghe, da Napoli a Bari, a Genova (lo scorso luglio).
Il percorso per l’adozione di un salario minimo comunale é scattato anche a Reggio, dato che Sala del Tricolore nell’ultima seduta, ha approvato una mozione presentata congiuntamente da tutte le forze di maggioranza. Il documento impegna il sindaco Massari e la giunta a confermare l’impegno dell’amministrazione comunale affinché il trattamento economico di tutti i lavoratori impiegati nell’appalto e negli eventuali subappalti, sia pari almeno ai minimi retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali.
Una iniziativa caldeggiata in particolar modo da Alessandro Miglioli di Verdi-Possibile: “Sotto i 9 Euro all’ora é sfruttamento” dice Miglioli. Una approvazione salutata con favore anche da Coalizione Civica. “A inizio mandato – ricordano i consiglieri Aguzzoli e De Lucia – presentammo una mozione che chiedeva di garantire una soglia minima di 9 euro lordi all’ora per tutti coloro che lavorano attraverso appalti, subappalti o società partecipate del Comune. La maggioranza la respinse. Fu una decisione incomprensibile sul piano politico e sociale”. Dopo mesi di interlocuzioni e confronti, Coalzione Civica saluta con il sorriso questo cambio di posizione.
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