REGGIO EMILIA – Scende la sera su Reggio Emilia e per le vie e le piazze risuonano le note che ci conducono verso valli e vette lontane e raccontano storie di sacrificio e fratellanza. La notte alpina richiama in centro tante persone, desiderose di vivere quell’atmosfera unica che solo le penne nere sanno creare. Una pacifica invasione in occasione del raduno del secondo raggruppamento, che riunisce Emilia Romagna e Lombardia. La città è vestita a festa con le bandiere tricolori che sventolano ovunque. In piazza della Vittoria, nella cittadella della Protezione Civile si mescolano generazioni di alpini, curiosi e famiglie. E due tradizioni si incontrano: quella alpina e quella legata al Parmigiano Reggiano, eccellenza gastronomica che racconta la storia del nostro territorio, con la dimostrazione della cottura della forma con il fuoco ad evocare i gesti antichi dei nostri casari.
“Oggi dopo tanti anni, di nuovo gli alpini a Reggio con il Parmigiano Reggiano, perché non c’è manifestazione che non possa vedere anche il Parmigiano Reggiano protagonista – dice Giorgio Catellani del Consorzio – rievochiamo quella che è stata la modalità di cuocere il Parmigiano Reggiano, con il fuoco sotto la caldaia”.
Al centro Malaguzzi il concerto della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense: un altro momento solenne che unisce musica e memoria.
E’ l’eco delle montagne, il filo rosso che unisce il passato delle guerre e delle montagne al presente del volontariato, della protezione civile, dell’aiuto quotidiano, discreto ma fondamentale.
Reggio Emilia festa alpiniLa grande sfilata delle penne nere: 20mila persone al raduno degli alpini. VIDEO