NOVELLARA (Reggio Emilia) – “Il nostro impianto finanziato dal Pnrr è l’unico finanziato dalla Regione sulle plastiche rigide, sui pneumatici fuori uso, i rifiuti ingombranti dell’isola ecologica”. Così il direttore generale di Sabar Marco Boselli.
Sabar, società di servizi ambientali della Bassa Reggiana con sede in via Levata a Novellara, di proprietà di otto Comuni reggiani e che serve un bacino di oltre 70 mila abitanti, si prepara a un salto tecnologico senza precedenti. Grazie ad un finanziamento del Pnrr entro giugno 2026 entrerà in funzione un impianto avveniristico.
“Ci consentirà di passare dal 5 al 25% di recupero e abbiamo inserito per la prima volta dei robot antropomorfi su nastro, in grado di riconoscere il polimero plastico”.
Un processo più veloce ed economico, che migliorerà il rendimento e ridurrà gli sprechi. Il materiale recuperato sarà trasformato in risorse utili per costruire campi da calcio, dossi stradali e molto altro.
Oggi l’azienda conta 158 addetti, ma l’arrivo delle nuove tecnologie porterà all’inserimento di figure specializzate. Nel 2020 la chiusura della discarica, come previsto dal piano regionale e in seguito all’apertura dell’inceneritore di Parma, Sabar aveva così deciso di convertire la sua attività e mentre oggi molti altri comuni reggiani vanno verso la raccolta puntuale, Sabar non sposa questa tendenza e mantiene il sistema ibrido: la raccolta porta a porta per secco e organico, cassonetti per vetro, carta e plastica.
Una pianificazione che ha premiato e che permette di non gravare sui cittadini con costi ulteriori: “La raccolta puntuale è un mezzo per arrivare al risultato del 90% della raccolta differenziata, risultato già raggiunto dai nostri comuni senza la raccolta puntuale”













