BAGNOLO (Reggio Emilia) – Nina e Gleb sono arrivati nella nostra provincia giovanissimi, a 18 anni lei, a 15 lui. Si sono conosciuti tramite amici in comune e si sono amati, hanno avuto tre figli e ora si sono sposati. Ma la loro non è una storia come tante altre, è una storia che grida “speranza” per sovrastare il rumore della guerra.
Nina è ucraina, Gleb, nato nel Donbass, è di origini russe e in Russia è emigrato da piccolo con la madre. Si sono sposati in Comune a Bagnolo il giorno prima che le truppe russe invadessero l’Ucraina. “L’importante è quello che hai dentro – dice Nina – non la nazionalità”. “Non esistono razze o nazioni – ha aggiunto Gleb – esistono solo le buone o cattive persone”. I loro parenti sono ancora in Ucraina e le loro famiglie in pericolo, ora. “Alcuni ci hanno chiamato salutandoci – hanno detto Gleb e Nina – perché avevano iniziato a bombardare le basi militari”.
Nina e Gleb chiedono la pace e sono la dimostrazione in carne e ossa che la pace tra russi e ucraini sia possibile… non solo la pace, anche l’amore. “Non capisco davvero la guerra. E’ vero che siamo tutti diversi, ma al tempo stesso siamo anche tutti umani. Nella guerra muore tanta gente innocente, soprattutto bambini. Questa è la cosa che fa più male”.
Reggio Emilia Bagnolo guerra in ucraina russia e ucraina