REGGIO EMILIA – A causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, diverse iniziative culturali che vedevano coinvolti artisti russi in tutta Italia sono state annullate. In città è stata annullata una mostra di Fotografia Europea, che prevedeva la Russia come Paese ospite.
“La cultura non può chiamarsi fuori dalla responsabilità istituzionale verso le cose che accadono nel mondo in virtù di una presunta e indiscutibile superiorità morale. La decisione di escludere la Russia dall’edizione 2022 di Fotografia europea è stata complicata e sofferta, ma inevitabile se inquadrata in questa prospettiva”. Con queste parole l’assessora alla Cultura del Comune, Annalisa Rabitti, sostiene la scelta degli organizzatori di annullare la mostra “sentieri di ghiaccio” e gli eventi correlati dedicati alla cultura russa. Scelta compiuta anche da altre realtà a livello nazionale e non solo.
La Scala ha escluso il direttore d’orchestra russo, Valery Gergiev, amico di Vladimir Putin. L’università Bicocca di Milano aveva cancellato il corso su Dostoevskij di Paolo Nori, tornando poi sui suoi passi. E’ ciò che si augura succeda anche a Reggio Roberto Meglioli, fondatore dell’agenzia Medials, che ha organizzato negli anni tanti concerti ed eventi. “La ritengo una decisione sbagliata – le sue parole – è importante la collaborazione cominciata con la dama, poi con fotografia Europea con uno dei più importanti musei al mondo – l’Emitage di San Pietroburgo – spero ci sia modo e tempo per ripensarci”.
Secondo Meglioli la cultura proprio in questo momento difficile genera democrazia e contribuisce al dialogo. Meglioli nel 2016 portò nel suo Lime Theater il teatro temporaneo allestito alle Fiere, il Coro della Armata Rossa: “Proprio in quella serata si capì il valore della fratellanza tra i popoli attraverso la musica, lo rifarei? Certo. E lo rifarei ora se potessi, avrebbe un significato enorme portare il coro di un Paese che canta per popoli con cui ora non è in pace. E cito il direttore dell’orchestra dell’Armata Rossa che mi disse: ‘Quando i soldati cantano, i bambini possono dormire tranquilli'”.
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