VENTASSO (Reggio Emilia) – Le ruspe che scavano e prelevano dal fondale del lago Calamone, al Ventasso, il tanto odiato miriofillo, una pianta acquatica spesso scambiata per un’alga, che fa sembrare torbida l’acqua.
Nei giorni scorsi gli operai della ditta specializzata “Tutelanatura 361”, con sede sul Lago Maggiore, hanno eseguito i lavori su commissione del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano. Chi è passato di lì per un’escursione o una passeggiata si è soffermato a guardare nella speranza che l’intervento possa ora ridare nuova vita al lago, è il caso di Donatella Pigoni che ha girato le immagini che vi mostriamo. L’intervento è proprio finalizzato a contenere, entro certi limiti, l’espansione del miriofillo. Secondo il presidente del Parco Fausto Giovanelli si sta assistendo, a causa dei cambiamenti climatici, alla riduzione delle sorgenti e all’aumento della temperatura media dell’acqua. Ci sono poi stati interventi umani come lo sbarramento dell’emissario del lago che ha creato zone con acqua poco profonda dove in estate proliferano le piante acquatiche. Ma il Lago Calamone non è e non deve essere trattato come un lago artificiale.
L’intervento messo in campo dovrebbe garantire almeno per il periodo più caldo dell’estate un lago dalle acque più limpide. I visitatori e gli escursionisti che ogni giorno frequentano questa zona del nostro Appennino potranno così di nuovo godere di uno specchio d’acqua unico in tutto il suo splendore.
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