RUBIERA (Reggio Emilia) – E’ stata scelta Rubiera, teatro di una vera e propria strage provocata dall’azienda Eternit, per commemorare la giornata mondiale in memoria delle vittime dell’amianto. Una corona di fiori è stata deposta sulla targa che ricorda i tanti morti per mesotelioma, un tumore che attacca i polmoni di chi ha inalato le fibre di amianto e che in provincia di Reggio ha lasciato uno strascico di lutti. “Purtroppo possiamo contare, al 31 dicembre 2024, 543 morti per mesotelioma pleurico. E’ un numero spropositato. E ancora 14 morti per mesotelioma ogni anno e questo dà l’idea dell’entità del problema. Rubiera ha pagato un tributo altissimo, con 45 morti nello stabilimento di Eternit, una piccola Chernobyl locale” – ha dichiarato Davide Vasconi dell’Associazione Famigliari e vittime amianto.
Hanno perso la vita non solo ex dipendenti dell’Eternit, ma anche loro famigliari, che non avevano mai messo piede nella fabbrica, come la moglie di Alfredo Bersani. “Lavando la mia roba il mesotelioma l’ha preso lei e non io, non meritava una fine di quel tipo lì, non l’auguro a nessuno. Ne son spariti tanti: Dorando che era anche lui un delegato sindacale, il mio capo-reparto, Bertocchi. Eran tutte brave persone” – ha raccontato Alfredo Bersani, ex operaio Eternit.
Il Comune di Rubiera ha preso di petto il tema amianto, con la rimozione di 260mila metri quadri di coperture sparse nelle varie costruzioni del paese, equivalenti a una sessantina di campi da calcio. Vasconi lo indica a esempio per tutta la regione, per evitare rischi come quelli causati dall’incendio dello stabilimento Inalca in città. “Una prima bonifica è stata effettuata dall’Amministrazione comunale – ha detto Vasconi – Io credo che sia stata accurata nei dintorni perché noi siamo in contatto con gli abitanti del quartiere, ma adesso è la fase più delicata: la rimozione dell’amianto interno, che è tutt’ora sotto sequestro da parte della Procura. C’è poi un problema ambientale molto serio, che riguarda la carne marcia”. La giornata di commemorazione a Rubiera si è conclusa con la proiezione in prima nazionale, al teatro Herberia, del docufilm ‘Fibre di ingiustizia’, ideato da Gabriele Morelli e realizzato da Simone Braca.
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