RUBIERA (Reggio Emilia) – “E’ la prima agente della polizia di Stato caduta in servizio, è un punto di riferimento importante per tutte le donne in divisa”. Così il sindaco Emanuele Cavallaro su Emanuela Loi. Fu una delle prime donne poliziotto con funzioni di scorta, assegnata al giudice Paolo Borsellino. Morì assieme al magistrato e ad altri quattro colleghi nell’attentato di mafia del 19 luglio 1992 a Palermo.
“Era una persona che credeva soprattutto in quello che faceva e che non ha esitato a dare il suo bene più prezioso in questa circostanza”, il commento del questore di Reggio Giuseppe Maggese.
A Emanuela Loi il Comune di Rubiera ha intitolato un piazzale nei pressi della caserma dei carabinieri e del comando della polizia municipale. Un omaggio a una donna coraggiosa che ha perso la vita a soli 24 anni nell’esercizio del suo dovere. Alla cerimonia di intitolazione hanno voluto partecipare tutte le autorità provinciali.
“Il rispetto della legalità, delle regole, la lotta alla criminalità organizzata ha avuto dei momenti molto terribili, come quello in cui è stata coinvolta questa giovane ragazza, che è uno dei tanti purtroppo”, ha detto il prefetto Maria Rita Coffiufa.
La sorella di Emanuela Loi ha inviato una lettera toccante nell’occasione. “Ci ha ringraziato e ci ha ricordato che fare memoria di sua sorella, che era famosa per il suo coraggio e per il suo sorriso, significa portare avanti la sua lezione”, ha aggiunto Cavallaro.
“Perché molto spesso la tentazione fortissima è quella di girarsi dall’altra parte, di dire è un problema che non mi riguarda. No, purtroppo non è vero”, la chiosa del prefetto Cocciufa.
Gian Piero Del Monte
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