RUBIERA (Reggio Emilia) – Cinque botticelle di legni di castagno, rovere, ciliegio e acacia per far invecchiare il mosto cotto certificato e farlo diventare prezioso aceto balsamico. E’ nata a Rubiera una piccola acetaia comunale grazie al dono dei coniugi Rita Giovanardi e Gaetano Corradini in occasione delle loro nozze d’oro.
Sarà lo stesso Corradini, alfiere di zona della Confraternita dell’Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, ad aver cura dell’acetaia che richiede un travaso periodico da una botte all’altra fino a raggiungere la maturazione in tempi che vanno da un minimo di 12 anni col bollino aragosta, ai 20 anni col bollino argento, ai 25 col bollino oro.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza dei vertici della Confraternita, che ha la sua sede nell’antica torre dell’Orologio di Scandiano e ha altre acetaie comunali nel castello di Casalgrande e in quello di Bianello. La piccola sede rubierese non vanta una dimora altrettanto illustre, ma un registro estense del 1747 cita botti di aceto balsamico nelle cantine del palazzo ducale di Modena situate a Rubiera.
Gian Piero Del Monte
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