RUBIERA (Reggio Emilia) – Il carico e scarico di grandi massi produce enormi fragori. E’ in piena attività a Rubiera il cantiere per la posa di una arginatura a difesa delle sponde del Tresinaro. Il torrente alla sua confluenza nel Secchia ha una portata limite di 260 metri cubi d’acqua al secondo. Per impedire che quella portata, appena sufficiente a coprire le piene cinquantennali, sia compromessa da strozzature, tutto il tratto finale del suo alveo è stato risagomato asportando la terra che si era depositata al suo interno trasportata dalle piene.
Il cantiere aperto dall’Agenzia per la sicurezza territoriale dell’Emilia Romagna è finanziato con fondi del PNRR per 2 milioni e 900mila euro. Escavatori e camion sono ora all’opera per la posa di una massicciata su entrambe le sponde. Saranno evitati così fenomeni di erosione che possano compromettere la tenuta degli argini. I lavori sono iniziati ad aprile, il bando della Regione concede otto mesi di tempo per la loro conclusione, ma la corsa è concentrata nei mesi estivi, prima dell’arrivo delle piene autunnali. Escavatori dotati di enormi benne, in grado di movimentare i massi ciclopici, sono in piena attività in tre diversi punti, col via vai di camion con cassone ribaltabile addetti al trasporto di questi blocchi di roccia di grandi dimensioni. Per la guida di questi mezzi e la posa dei massi a formare la scarpata occorre una particolare abilità da parte degli operatori. Il risultato finale sarà come in questo tratto di scogliera realizzato due anni fa all’altezza della passerella di via Pedaggio Pedagna, dove gli interstizi fra i macigni sono già stati colonizzati dalla vegetazione fluviale.
Gian Piero Del Monte
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