RUBIERA (Reggio Emilia) – Nel cuore del centro storico, nell’edificio a lato della cinquecentesca restaurata torre dell’Orologio, taglio del nastro per l’inaugurazione di uno spazio polivalente dedicato ai giovani. Testimone dell’evento il concittadino Marco Bizzarri, manager del mondo della moda, cui il sindaco Emanuele Cavallaro ha consegnato un attestato di benemerenza civica per il sostegno dato alla comunità, in questa e in altre occasioni. A margine della cerimonia, a Bizzarri abbiamo chiesto come giudica il terremoto prodotto dalla guerra dei dazi.
“I brand forti che sono in grado di flettere sui prezzi questo aumento dei dazi, se il consumatore è disposto a pagare perché vuole comprare a tutti i costi quel brand, non hanno nessun impatto – spiega Bizzarri – quelli che soffriranno di più sono i brand più deboli, che già ora fanno fatica a far assorbire questi prezzi ai consumatori”.
Marco Bizzarri ha avuto un lungo percorso manageriale in importanti aziende della holding Kering, da Stella McCartney a Bottega Veneta, e soprattutto in Gucci. E ora? “Ho investito in qualche azienda, ho investito un po’ in Elisabetta Franchi, ho investito in una società di design che si chiama Visionnaire, sono nel board di Illy Caffè, nel board di Golden Goose, sto guardando altre iniziative, ci sono i miei ristoranti. Ho vissuto con grande intensità il mondo della moda per tanti anni, oggi ho la possibilità di conoscere persone che probabilmente nel percorso precedente non avrei potuto conoscere perché erano in ambiti leggermente diversi”.
Marco Bizzarri in realtà continua a frequentare ambienti internazionali, ha appena ricevuto un dottorato honoris causa da una prestigiosa Università britannica che forma giovani creativi, ma è di casa a Rubiera, dove ha rilevato il ristorante stellato Osteria del Viandante e sponsorizza la squadra di calcio. “Il paese è quello che mi ha fatto diventare quello che sono. Le radici, la famiglia, gli amici per me sono un aspetto importantissimo. Senza questo, senza queste basi e questa forza non penso sarei mai riuscito, insieme ovviamente alla mia famiglia, ad ottenere e fare quello che ho fatto nella mia carriera”.
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