RUBIERA (Reggio Emilia) – Nei giorni scorsi tutti i media hanno seguito la visita del papa fra i profughi a Lesbo. In quell’isola greca si trova una ragazza di Rubiera, Annalisa Iotti, volontaria nell’assistenza a quell’umanità disperata. L’abbiamo raggiunta online e ci ha raccontato la sua esperienza.
“Sono qui da un mese e mezzo e lavoro all’interno del campo di Kara Tepe, conosciuto anche come Moria 2.0 ed è stato costruito dopo appunto che il vecchio campo di Moria è bruciato a causa di un incendio nel settembre del 2020”, racconta. Annalisa ha 24 anni e ha scelto di impegnarsi per i profughi in fuga da zone di guerra o di povertà. Assieme ad altri giovani si occupa di un servizio semplice quanto essenziale: il ritiro, il lavaggio in lavanderia e la riconsegna dei vestiti di queste famiglie che vivono in tende o in container.
“Sono qui -spiega – con un’associazione norvegese, che si chiama Drop in the Ocean. Attualmente nel campo vivono più di 2.000 persone, fra duemila e tremila persone. La popolazione del campo è composta prevalentemente da afgani, somali, siriani, Guinea, Congo”.
La vita a Lesbo è un’attesa infinita. Ci sono persone che da 2-3 anni aspettano in condizioni di estremo disagio documenti che non arrivano. “Di fatto le loro vite sono bloccate, sono bloccate qua. Sia per persone che avevano un lavoro, una famiglia, una vita, sia per persone che sono estremamente giovani, con una vita da costruire dall’inizio. La gente nel campo aspetta, aspetta e aspetta”.
Nei giorni scorsi Lesbo ha ricevuto la visita di Papa Francesco. Un’iniezione di speranza, anche se, come era prevedibile, il volto del campo profughi è stato ripulito e abbellito solo per renderlo più presentabile in quell’occasione. “Le parole del Papa sono state più che benvenute, toccanti, commoventi e dirette”, dice la volontaria, che lancia un appello, invitando i reggiani a contribuire a una raccolta fondi a sostegno della Ong per cui opera. Le istruzioni si trovano sul suo profilo Facebook. Qui il link alla relativa campagna.
Gian Piero Del Monte
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