RUBIERA (Reggio Emilia) – Il paese del plesso ceramico ha celebrato il 200° anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Andreoli, primo martire del Risorgimento italiano, fatto uccidere dal duca Francesco IV per la sua appartenenza alla Carboneria. “Don Andreoli è anche l’emblema di una persona non violenta, indifesa, un intellettuale vittima del potere assoluto di quell’epoca”, lo ha ricordato il sindaco Emanuele Cavallaro.
Nell’atrio del Consiglio comunale è stata allestita una mostra di cimeli storici. Alla preparazione della mostra ha contributo la classe terza F della scuola secondaria di primo grado “Enrico Fermi”, che ha prodotto un fumetto rievocativo della vicenda di don Andreoli. Alla Corte Ospitale un convegno intitolato “L’Alba del Risorgimento nel ducato estense” ha approfondito il contesto storico in cui avvennero l’arresto e l’esecuzione del sacerdote. Le celebrazioni si sono concluse con uno spettacolo itinerante della compagnia Allorquando: gli attori Sabina Ressia e Vittorio Pioli hanno rievocato la figura del sacerdote e le tappe della sua condanna.
Gian Piero Del Monte
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