QUATTRO CASTELLA (Reggio Emilia) – Ancora un furto in un’abitazione, non una novità per chi abita tra Quattro Castella, Albinea e Puianello, zona battuta da circa un mese quasi quotidianamente dai ladri. Per una volta, i malviventi non hanno nemmeno fatto danni e il bottino è stato limitato ad alcune catenine, ciondoli e orecchini in oro.
Apparentemente nulla di notiziabile per una redazione giornalistica, senonché la vittima del furto è stata una ragazzina di 11 anni, legata a quegli oggetti che le sono stati sottratti perché regali e ricordi di nonne e bisnonne. Profondamente colpita da quanto successo, ha chiesto ai genitori di poter scrivere una lettera (che pubblichiamo integralmente ndr) agli organi di informazione e con l’aiuto dello zio, docente di pedagogia all’università, ha raccontato quanto accaduto nel pomeriggio di due giorni fa.
“Per me è stato un colpo al cuore perché questi regali in oro, oltre che avere un valore oggettivo, costituivano un legame affettivo molto rilevante – scrive la giovane vittima che ha chiesto di restare anonima – Certamente chi ruba pensa a farsi un buon bottino per guadagnare, non al dispiacere e al dolore che reca al derubato”.
I furti nelle abitazioni sono un fenomeno in visibile espansione, confermato anche dai dati ufficiali delle forze dell’ordine, reati predatori che appaiono ormai come normali. “Abituarsi alla criminalità – sottolinea lo zio dell’undicenne – non credo faccia bene alle nostre società per questo vi chiedo di pubblicare il testo della lettera di mia nipote”.
Richiesta esaudita.
Ecco il testo integrale della lettera
Sono una ragazza di 11 anni e abito a Quattro Castella. Con il permesso dei genitori mi preme comunicare un evento di per sé banale, perché piuttosto diffuso, ma per me molto importante. Il 18 novembre alle ore 16 circa i ladri sono entrati in casa mia: voi direte che non è una novità, tutti ormai sono stati visitati, subendo i gravi danni, anche sfondando porte e finestre. Questo a casa mia non è successo, con abilità hanno scavalcato la recinzione, hanno aperto la finestra e sono entrati. Non hanno messo a soqquadro le stanze, però hanno fatto una cosa gravissima, che non potrò mai dimenticare. Sono saliti nelle camere, hanno aperto l’armadio e hanno portato via i miei piccoli gioielli, che mi sono stati regalati dai nonni in occasione dei miei compleanni: ciondolini molto rari e preziosi, catene, orecchini. Per me è stato un colpo al cuore perché questi regali in oro, oltre che avere un valore oggettivo, costituivano un legame affettivo molto rilevante.
Certamente chi ruba pensa a farsi un buon bottino per guadagnare, non al dispiacere e al dolore che reca al derubato. Oggigiorno sembra normale essere derubati, ed è cronaca ricorrente, tanto che i ladri diventano sempre più abili professionisti, evitando spesso le conseguenze dei loro gesti. Io sono molto ferita per quanto mi è successo perché questi oggetti mi facevano anche compagnia: li guardavo, pensavo in quali occasioni metterli, avevo con loro un certo dialogo, che ora mi mancherà. Senza tornare alle leggi di Hammurabi, re dei Babilonesi, che tagliava le mani ai ladri, penso che ci dovrebbe essere, da parte della comunità, maggiore consapevolezza, e più solidarietà tra i vicini per avvisare possibili sospetti.
Ringrazio il giornale per l’eventuale pubblicazione e mi auguro che non possa più capitarmi un evento di questo tipo.















