REGGIO EMILIA – Si allarga a macchia d’olio la protesta dei lavoratori metalmeccanici alla rottura del tavolo negoziale sul contratto nazionale. Oggi diverse le iniziative di sciopero con braccia incrociate nelle maggiori imprese reggiane e il coinvolgimento di oltre 8mila addetti.
Alla Argo Tractors (ex Landini), oltre 1300 dipendenti sul territorio reggiano, la maggioranza della Rsu ha detto sì a uno sciopero diramando anche un comunicato molto duro in cui “si giudica assolutamente inaccettabile la posizione assunta dagli imprenditori rappresentati da Federmeccanica – Assistal che di fatto nega veri aumenti dei salari, evitando così di distribuire la ricchezza che i lavoratori in questi anni hanno contribuito a produrre”.
Ferme le officine di tutto il gruppo Dana, oltre mille addetti nel comune capoluogo. Si è fermato anche il distretto dell’elettrodomestico della Bassa reggiana con Immergas, Smeg e Bertazzoni di Guastalla.
Braccia incrociate anche nelle aziende del gruppo Emak, due ore di sciopero alla Comet di Pieve e alla Emak di Bagnolo. Scioperi proclamati anche nello stabilimento della Comer Industries di Reggiolo , la Ognibene Power di Bagnolo, la Alubel, la Penta Service, la Meta System, la Carpenfer di Reggiolo, la Caprari a Rubiera, la Armet di Brescello, la Vimi Fastener di Novellara, la Profiltubi di Reggiolo.
I sindacati fanno sapere che tutte le iniziative stanno avvenendo nel pieno rispetto delle normative anti-Covid e in vista dello sciopero generale di categoria il 5 novembre prossimo.