REGGIO EMILIA – Il rogo nello stabilimento di via Due Canali non è ancora spento, ma solo in senso metaforico. Dopo l’emergenza causata dall’incendio vero e proprio, dello scorso 11 febbraio, c’è stata quella legata al recupero dell’amianto, quindi quella legata al futuro dei lavoratori. Adesso a tenere banco è il contenzioso tra l’amministrazione comunale e il Gruppo Cremonini.
Inalca ha infatti richiesto al Comune il rimorso delle spese sostenute per la bonifica dell’area e l’amministrazione ha deciso di resistere al ricorso presentato al TAR di Parma, ritenendo pienamente legittime le delibere che impongono la bonifica dell’area di via Due Canali a carico dell’utilizzatore dello stabilimento. In una nota, l’amministrazione ribadisce come tutte le azioni intraprese siano state volte a tutelare la salute dei cittadini, e che continuerà a seguire la legge, come già fatto per le bonifiche esterne, anche anticipando costi non di propria competenza.
Il ricorso di Inalca che fa parte del Gruppo Cremonini è stato presentato per poter accedere ai rimborsi assicurativi, che richiedevano l’impugnazione degli atti comunali entro il 30 ottobre. L’azienda ha anche chiesto al Comune il rimborso di 400.000 euro per le spese già sostenute. Il confronto iniziato con l’obiettivo di salvare il futuro produttivo a Reggio e assicurare una prospettiva ai lavoratori, adesso è diventato scontro.
Nei prossimi giorni il Comune convocherà un incontro con tutti i soggetti coinvolti per chiarire le responsabilità e discutere i risultati delle analisi sull’amianto presenti nello stabilimento. Inalca, secondo alcune fonti, sarebbe pronta a contestare anche il fatto che, mentre ha provveduto alla pulizia delle aree esterne, all’interno dei capannoni nulla sarebbe stato fatto. Il Comune conferma il proprio impegno a completare la bonifica e a garantire trasparenza e informazione alla cittadinanza.












